Titolo originale: Emma
Autore: Jane Austen
Genere: Regency
Casa editrice: varie
Trama:
"Sono andata a scegliermi un'eroina che nessuno tranne me potrebbe amare...": così diceva, della protagonista, la sua creatrice. Emma Woodhouse è una giovane donna intelligente, indipendente, che ha sviluppato una forte individualità e una decisa coscienza della propria posizione sociale. E tuttavia è straordinariamente cieca di fronte ai sentimenti: propri e altrui. Jane Austen costringe la sua eroina a una tardiva quanto autoironica presa di coscienza, attraverso la quale prende forma anche la sua sottile critica dei costumi, della vanità e dell'egoismo, visti alla luce di una profonda comprensione dell'animo umano.
Aforisma:
≪ Che io sia affascinante non basta per indurmi al matrimonio; bisogna che,
a mia volta, trovi affascinanti altre persone... o almeno una.≫
Recensione:
Non so di preciso cosa mi aspettavo da questo libro, ma alla fine dei conti sono felice di averlo letto e l'ho trovato piacevole. Ci ho messo un bel po' a finirlo, per vari motivi, oltre al fatto che in alcuni punti ho trovato la storia lenta e un po' meno appassionante.
L'inizio è stato bello esplosivo, coinvolgente fin dalle prime pagine e il finale è stato semplicemente perfetto e sublime, un bel "e vissero tutti felici e contenti... e sposati!", d'altro canto non è una novità che tutti il libri di zia Jane finiscano con almeno un matrimonio.
I personaggi non sono poi così tanti e trattandosi di una storia che narra le vicissitudine di alcune famiglie che sono vicine di casa si arriva ad un punto che tutti hanno avuto delle dinamiche con ogni personaggio.
Ognuno di loro ha una caratteristica che lo rende uno stereotipo: la chiacchierona, la giovane malleabile, l'ipocondriaco, lo stacanovista, la moglie perfetta, l'arrampicatore sociale e via dicendo.
Il romanzo si basa per lo più sul dialogo diretto, ma spesso e volentieri anche sul dialogo indiretto.
Di risvolti amorosi ce ne sono a volontà, perché la Austen con questo libro mirava a trattare il "fraintendimento in amore" e devo dire che ci è riuscita alla grande. Con vari colpi di scena ha scardinato quello che credevamo assodato fino a due righe prima, non faccio esempi in quanto rovinerei la lettura. Però l'amore più bello arriva per penultimo ed è quello della bella ed intelligente Emma.
Emma. Jane Austen ha sentenziato che nessuno, tranne lei, potrebbe amare Emma come eroina. Sinceramente non l'ho odiata, in alcune scene mi ha dato fastidio il suo comportamento, ma per il resto si vede che una ragazza con il senno, che ci pensa bene prima di creare determinate situazioni, per cui non capisco molto questa affermazione della Austen.
Un altro personaggio che merita una nota speciale è Mr George Knightely. L'unico che riesce a tenere testa a Emma e la mette in guardia su alcuni suoi errori, e poi è un vero cavaliere, ad esempio salvando Miss Smith da una brutta figura ad un ballo.
Qui siamo difronte ad un classico libro di Jane Austen, può piacere come no, non tutti siamo uguali.
Personalmente l'ho apprezzato meno di "Orgoglio e pregiudizio", lo colloco sullo stesso livello di "Ragione e sentimento".
Valutazione: 7+/10
Buona lettura!
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